domenica 22 marzo 2020

L'ansia ai tempi del corona virus


Bene la prima... anche questa presa di pancia. Giusta nei contenuti, nella forma e nell’impostazione mediatica... bisognava solo aspettare il tempo fisiologico, naturale e necessario per raccoglierne i frutti. Va bene anche la seconda e volendo anche la terza. Ma

Quello che contesto non sono i contenuti, che condivido in pieno (tranne qualche piccolo punto). Quello che contesto è questo fiume di ordinanze (locali e nazionali) che trasmettono un tremendo senso di ANSIA. Una continua emergenza che non fa bene al paese. Si dà l’idea di essere nelle mani di inconpetenti che di volta in volta correggono il tiro. In realtà non è cosi e il governo Conte stà gestendo la crisi in modo esemplare, ma prima di prendere una qualunque altra scelta bisognava avere la pazienza di aspettare gli effetti del primo decreto. In questo caso il messaggio sarebbe stato: fidatevi di noi.

Poteva andare bene anche una seconda ordinanza che correggesse il tiro della prima, avrebbe dato... ha dato l’idea di oculatezza. Ma la terza, buttata lì, alla mezzanotte di un sabato sera di quarantena ha creato un ondata di stress emotivo che stà soffocando il paese. Come dice Galimberti: la paura è utile... l’angoscia no.



Se le prime due ordinanze hanno dato il senso di unione e presenza delle istituzioni. Con questa terza, tutto il lavoro è andato a farsi benedire

Se c’è una cosa che il tempo mi ha insegnato è che le scelte prese sulla cresta di un onda emotiva sono sempre sbagliate. Mancano di strategia, visione al lungo termine e spesso finiscono con il ritorcesi contro. Non vorrei che questo sia il caso del governo Conte e delle sue ordinanze.



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