venerdì 27 marzo 2020

La stanchezza ai tempi del coronavius


Leggo di alcuni tizi che hanno assaltato dei supermercati non volendo pagare la spesa. Giusto o meno che sia, questo  è indice di qualcosa che stà cambiando. La gente è stanca. In modi diversi, lo siamo tutti.




Stanchi di non poter andare a correre, stanchi di non poter fumare erba, stanchi di non vedere i propri cari da settimane. Ma è un sacrificio e lo si deve fare.

Ma lentamente il patriottismo, il restiamo uniti e i vari “celafaremo” si stanno trasformando in insofferenza per molti, in odio per altri e in disperazione per qualcuno. Una strada che finiremo con il seguire tutti,con modalità e cause diverse, ma è INEVITABILE.

Questo succede semplicemente  perchè (come dico da anni): Non puoi avere nulla se non dai nulla in cambio. E’ tipo una legge Karmica da quale non si scappa. Tutto si compensa
E dopo una serie infinita di apparizioni tv e cazzate varie che non hanno fatto altro che limare sempre di più il nostro spazio vitale, se giorno 3 Aprile il governo non restituisce qualcosa al popolo, qualunque cosa saranno uccelli per diabetici e CREDETEMI che il corona virus sarà l’ultimo dei nostri problemi.

domenica 22 marzo 2020

L'ansia ai tempi del corona virus


Bene la prima... anche questa presa di pancia. Giusta nei contenuti, nella forma e nell’impostazione mediatica... bisognava solo aspettare il tempo fisiologico, naturale e necessario per raccoglierne i frutti. Va bene anche la seconda e volendo anche la terza. Ma

Quello che contesto non sono i contenuti, che condivido in pieno (tranne qualche piccolo punto). Quello che contesto è questo fiume di ordinanze (locali e nazionali) che trasmettono un tremendo senso di ANSIA. Una continua emergenza che non fa bene al paese. Si dà l’idea di essere nelle mani di inconpetenti che di volta in volta correggono il tiro. In realtà non è cosi e il governo Conte stà gestendo la crisi in modo esemplare, ma prima di prendere una qualunque altra scelta bisognava avere la pazienza di aspettare gli effetti del primo decreto. In questo caso il messaggio sarebbe stato: fidatevi di noi.

Poteva andare bene anche una seconda ordinanza che correggesse il tiro della prima, avrebbe dato... ha dato l’idea di oculatezza. Ma la terza, buttata lì, alla mezzanotte di un sabato sera di quarantena ha creato un ondata di stress emotivo che stà soffocando il paese. Come dice Galimberti: la paura è utile... l’angoscia no.



Se le prime due ordinanze hanno dato il senso di unione e presenza delle istituzioni. Con questa terza, tutto il lavoro è andato a farsi benedire

Se c’è una cosa che il tempo mi ha insegnato è che le scelte prese sulla cresta di un onda emotiva sono sempre sbagliate. Mancano di strategia, visione al lungo termine e spesso finiscono con il ritorcesi contro. Non vorrei che questo sia il caso del governo Conte e delle sue ordinanze.