venerdì 3 giugno 2011

trapassato dal futuro

“ TRAPASSATO DAL FUTURO”



E' da molto che non faccio un pippone. Non perchè non abbia qualcosa da dire..anzi... ma poi il tantissimo è parente del tutto e alla fine è niente e quindi mi ritrovo con tantissimi fogli pieni di pensieri, delle volte sconclusionati, altre tristi e malinconici e tanti pienissimi di colore e bei pensieri.

E penso che, come in ogni fenomeno fisico, ci sia un inerzia iniziale da sconfiggere. Ad esempiop pensate di dover spingere un frigorifero, sicuramente ci vuole più forza per iniziare il moto che non per mantenerlo. Oppure un altro esempio più biologico è quando devi usare un muscolo che è fermo da molto tempo. Fa parte di te.. a sua volta è connesso con ogni parte del tuo corpo, ma è come se non ci fosse. Ed è proprio il primo movimento ad essere il più difficile ma è anche quello che da maggiori soddisfazioni. Perchè è una parte di te che si sblocca, che riprende a funzionare. Canali energetici che si ristabiliscono e vanno a colmare eventuali sbilanciamenti.
Sentimenti Atrofizzati

E tutto questo lo stò scoprendo dal colore e dalle strutture dei miei disegni.

Sono sbilanciati, ci sono dei vuoti.. ci sono le tendenze a cercare di riequilibrare e le paure del primo movimento. L'ansia e la tensione, ma anche la speranza e la passione.
Colori che si intrecciano con pensieri. E i pensieri con i desideri che diventano ricordi che si ritrasformano in colore, in calore.

Ricordi di desideri o Desideri di ricordi... ormai non lo so

E forse non mi interessa... non mi interessa saperlo. Oppure l'ho sempre saputo. Ma mentre mi sorprendo a perdermi tra linee rosse, sfumature viola.. tra gialle prospettive. Inquadrature asettiche e figure geometriche sbilanciate.
Scopro che per la prima volta in vita mia non mi voglio accontentare. Mi scopro assetato , come quando riprendi a camminare dopo una lunga malattia, come quando inizi a ridere dopo tanto tempo. E penso che si, chi si accontenta gode, ma alla fine è triste... è arrendersi, è vivere seduti perchè si ha paura di cadere.

... e questo lo sanno pure i bambini...

Che se vuoi imparare a camminare devi mettere in conto che sicuramente ti farai male. Certe volte sarà così doloroso che non ne vorrai sapere più. Altre volte il dolore sarà la spinta ad andare avanti.

E mentre traccio una diagonale rossa che spacca il foglio in due, penso che dopo tutti i casini che ho fatto è il momento di concentrarsi su altro. Tanto l'obbiettivo, la meta resta li fissa davanti a me.. mi osserva e mi coccola, mi rimprovera e mi fa compagnia come ha fatto da sempre.

E in tutto ciò percepisco frammenti di futuro. Solo che non hanno il volto di persone, non hanno nome e non sono posti. Sono semplicemente combinazioni di colori. Come una pioggia di luce che mi dice che non c'è nulla di cui aver paura.
Che non c'è nulla in cui credere, che niente e stabilito.. che è solo questione di provarci, azzardare. Scopro che non posso essere la causa del dolore di nessuno.. che non ho nessuna colpa. Che non fare per la paura di sbagliare è peggio che sbagliare. E' già errore!

Farà male... ma almeno avrà un senso.

Farsi del male senza motivo.. questo si... è proprio da coglioni.


[:g'oz:] 28/05/2011-VTPS